Un giorno a Ravenna: 10 attrazioni da visitare
Centro storico Patrimonio UNESCO, una posizione a due passi dal mare e nel cuore della Romagna, con la sua vita notturna, l’ampia offerta culturale e la particolare tradizione enogastronomica. Ravenna è conosciuta soprattutto per i suoi mosaici e le sue spiagge, ma il territorio nasconde anche perle di valore spesso sconosciuto: lo sapevate, per esempio, che Dante Alighieri è sepolto proprio qui? Un giorno a Ravenna non è molto per visitarla tutta, ma è sufficiente per esplorare le sue principali attrazioni e scoprire perché la città è così culturalmente importante per la storia e per l’arte italiana. Ecco le 10 attrazioni da visitare assolutamente quando vi trovate in gita a Ravenna!
La basilica di Sant'appollinare Nuovo
Da non confondere con Sant’Apollinare in Classe, che si trova a 8 km dal centro di Ravenna, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo appartiene ai siti architettonici che costituiscono Patrimonio UNESCO dell’Umanità dal 1996. Come molti edifici antichi della città, anche l’esterno di Sant’Apollinare sembra all’apparenza scarno e semplice, per poi rivelare un trionfo di ori e opulenza al suo interno. Qui si trova infatti uno dei cicli più importanti di mosaici paleocristiani al mondo: le tessere dorate decorano l’intera navata centrale e costituiscono un’opera di immenso valore, che ripercorre i momenti salienti della vita di Cristo e testimonia l’evoluzione di quest’arte dal periodo teodoriciano fino ad arrivare all’età bizantina.
Piazza del Popolo
Piazza del Popolo è il cuore pulsante di Ravenna, luogo di incontro e di vita cittadina, nonché sede dei palazzi storici più importanti della città, tra cui quello del Comune (chiamato anche Palazzo Merlato) e della Prefettura. Risalente al XIII secolo, la sua costruzione è da ricondurre alla dominazione della famiglia Da Polenta, che la trasformò nel centro della vita pubblica. Le due colonne che sorgono nella piazza ricordano quelle di Piazza San Marco a Venezia, e non per caso: la dominazione veneziana di Ravenna ha infatti modificato, nel tempo, l’assetto della piazza, allargando lo spazio originario e aggiungendo inserti che ricordano l’architettura della Serenissima.
La Basilica di San Vitale
Altra tappa imperdibile a Ravenna è la Basilica di San Vitale, costruita in oltre vent’anni e terminata attorno alla metà del 500, durante il regno del celebre imperatore Giustiniano. Dedicata al martire Vitale, ha una struttura piuttosto peculiare a pianta centrale ottagonale. Spoglia all’esterno e ricca all’interno, tra l’oro dei mosaici e la ricchezza degli affreschi, è uno degli edifici più suggestivi della storia ravennate, testimone della cultura e dell’arte bizantina in città.
Il Museo di Teodorico
Un altro edificio d’epoca ostrogota è il Mausoleo di Teodorico, una delle più importanti architetture funerarie dell’età tardoantica, appartenente al circuito dei luoghi individuati come Patrimonio UNESCO. Originariamente si trovava nella zona designata come necropoli, ed è per questo che ancora oggi è situato appena al di fuori delle mura cittadine. Il Mausoleo documenta, nella sua struttura in pietra d’Istria, la convivenza architettonica di due culture: quella romana nella parte inferiore e quella barbara, rappresentata proprio da Teodorico – sovrano degli Ostrogoti – nella parte superiore e nelle decorazioni.
Il Museo di Galla Placidia
Galla Placidia fu la figlia di Teodosio, un’imperatrice romana vissuta nel V secolo che commissionò questa struttura funebre per se stessa e la famiglia. Situato non lontano dalla Basilica di San Vitale, il Mausoleo colpisce per la sua posizione raccolta e per la sua struttura a croce latina, dalle dimensioni piuttosto ridotte. L’edificio appare oltretutto interrato di circa un metro e mezzo a causa del fenomeno della subsidenza, lo sprofondamento progressivo del suolo che caratterizza la città di Ravenna. Come molte architetture della zona, l’esterno appare sobrio e spoglio, per poi rivelare un interno di mosaici sfarzosi e scenografici, tra cui spiccano il cielo stellato della cupola e il Cristo Buon Pastore.
La tomba di Dante
Dante Alighieri morì a Ravenna – città in cui si trovava in esilio – nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321. Malgrado gli sforzi dei fiorentini di riportare la salma del poeta nella sua città natale, la città accoglie le spoglie di Dante in un piccolo mausoleo nel cuore del centro. Il sepolcro è un tempio costruito in stile neoclassico che appartiene alla Basilica di San Francesco, al cui interno è stato posizionato il sarcofago che accoglie il poeta. Al lato dell’edificio, protetti da una cancellata in ferro battuto, si trovano dei giardini silenziosi, affiancati da un suggestivo chiostro francescano.
Il Battistero Neoniano
Situato accanto al Duomo, il Battistero Neoniano è l’unico elemento architettonico rimasto dell’antico complesso della cattedrale. Prende il suo nome dal Vescovo Neone (ma viene anche detto Battistero degli Ortodossi), e come la Basilica di San Vitale è a pianta centrale e di forma ottagonale. Tra le sue mura, spoglie e sobrie all’esterno come molte architetture ravennati, nasconde però dei mosaici di grande valore, tra cui spicca proprio un Battesimo di Cristo. Curato e piacevole, è anche il giardino da attraversare per raggiungerlo.
La cappella di Sant'Andrea
A ridosso del Battistero Neoniano, uno scalone monumentale all’interno del Museo Arcivescovile conduce ad una cappella di rara bellezza. È la cappella di Sant’Andrea, un luogo che incanta grazie al ciclo di mosaici che custodisce e che rappresenta non solo l’unico esempio di cappella arcivescovile paleocristiana giunta fino a noi, ma anche l’unico monumento ortodosso edificato al tempo del sovrano ostrogoto Teodorico.
La Domus dei tappeti di peitra
Tra le 10 cose da vedere a Ravenna, non si può perdere la Domus dei Tappeti di Pietra, uno dei siti archeologici più importanti d’Italia. Il luogo è stato rinvenuto nel 1993 e inaugurato nel 2022, è accessibile attraversando la piccola chiesa di Sant’Eufemia e attraversabile tramite un percorso sotterraneo. La Domus raccoglie nei suoi 14 ambienti i cosiddetti “tappeti” di pietra, pavimentazioni marmoree e policrome a mosaico, decorate con intarsi ed elementi vegetali e geometrici e databili al periodo bizantino.
La cripta Rasponi e i giardini pensili
A ridosso della tomba di Dante si trova la Cripta Rasponi, un nucleo architettonico pavimentato in mosaici, sormontato da una torretta neogotica e un tempo appartenente all’omonimo palazzo (oggi andato distrutto). Dalla Cripta si accede ai giardini pensili, un'oasi di splendore in cui uno scenografico belvedere si apre sulla zona dedicata a Dante, detta “del silenzio”. Un luogo dove il tempo è sospeso e dove respirare fino in fondo la storia e la cultura ravennati.
Cosa mangiare a Ravenna
In una terra di cultura enogastronomica come la Romagna, non è difficile riempirsi lo stomaco. Al di là del pesce, specialità che attraversa tutta la costa dell’Adriatico, la zona di Ravenna è celebre (come l’intera Emilia Romagna) per la produzione della pasta fresca: c’è quindi solo l’imbarazzo della scelta tra i cappelletti al ragù, i passatelli in brodo, i maltagliati e gli strozzapreti. La vera regina della tradizione culinaria romagnola è però la piadina, da farcire a piacere e apprezzare anche nelle sue varianti, il calzone e il crescione.
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