5 cose da fare a Modena

Modena si trova nel cuore dell’Emilia Romagna, a pochi chilometri dal suo capoluogo - Bologna - e racchiude in sé tutto il potenziale che la regione ha da offrire: gastronomia, storia, cultura, motori e la bellezza della natura che la circonda nel saliscendi delle sue colline. È la patria del lambrusco, il vino frizzante e beverino più famoso del mondo, della tigella e dello gnocco fritto, ma anche del tenore Pavarotti, dello chef stellato Massimo Bottura e della leggendaria Ferrari. Se avete incluso questa meravigliosa città nel vostro itinerario, ecco 5 cose da fare a Modena, in un itinerario che tocca sia il suo centro storico che i suoi dintorni.

1.Esplorare la Motor Valley 

Con Motor Valley, in italiano Terra dei Motori, si identifica una zona che include anche e soprattutto il territorio modenese e che è diventata l’epicentro italiano – se non mondiale – dei motori che hanno fatto la storia. Tra questi, le case automobilistiche Ferrari, Maserati, Ducati, Lamborghini e Dallara, ma anche circuiti, musei, collezioni private e luoghi di ricerca e sperimentazione, dove formare i professionisti di domani. A Modena, un tour della Motor Valley non può non includere un tour del Museo Enzo Ferrari a Modena, ma anche una visita alla Cittadella Ferrari a Maranello (non lontano dal centro città) e all'autodromo di Modena. 

2.Una cena nel ristorante migliore del mondo 

Tre stelle Michelin e un primato assoluto – che si riconferma ogni anno – come miglior ristorante al mondo: quella dell’Osteria Francescana è una fama legata soprattutto al suo chef, Massimo Bottura, che ha rilevato il locale nel 1995 e ha trasformato quello che nel tempo è stata una umile osteria prima e una birreria poi in un’eccellenza della cucina mondiale. All’Osteria Francescana, le parole d’ordine sono avanguardia e innovazione, ma nel rispetto sacrosanto della tradizione culinaria della terra che la ospita (e che ha dato i natali allo chef stesso).  I prezzi sono – naturalmente – alti, e la lista d’attesa è parecchio lunga ma, a parere unanime dei critici di tutto il mondo, ne vale assolutamente la pena. 

3.Una degustazione di Aceto Balsamico in acetaia  

Quella dell’aceto balsamico, a Modena, è una cultura millenaria radicata nel territorio e nei suoi abitanti. Un tempo le batterie di aceto facevano parte della dote matrimoniale, e ancora oggi molte famiglie della città le conservano nelle loro cantine: negli anni, l’aceto al loro interno viene travasato in botti sempre più piccole e, invecchiando, cresce esponenzialmente in qualità e valore. L’oro nero – così viene chiamato – è prodotto nelle cosiddette acetaie, istituzioni (visitabili) spesso a conduzione familiare che si occupano di portare avanti la sua tradizione. 

4.Un giro nel centro storico 

Porticato e caratteristico, il centro storico di Modena disegna un percorso punteggiato di monumenti e attrazioni storiche che comprendono, tra le altre, il Duomo, la Torre Ghirlandina e Piazza Grande (Patrimonio UNESCO dal 1999), il Palazzo Ducale, ma anche le Gallerie Estensi, il Teatro Comunale dedicato alla memoria di Pavarotti e il mercato storico Albinelli. Quest’ultimo è una piazza coperta in stile liberty che custodisce la cultura enogastronomica di Modena, la mecca del cibo di una città che di tradizione culinaria ne ha da vendere.

5.Assaggiare le specialità gastornomiche 

I piatti tipici di Modena non sono poi tanto diversi da quelli delle altre città emiliane, perché si rifanno a una tradizione condivisa di ricette e sapori che risentono di contaminazioni e influenze tra le varie province del territorio. Nelle osterie e trattorie della città si mangiano le crescentine (altrove note come tigelle), una sorta di focaccina da farcire a piacere – soprattutto con la cunza, il tipico pesto di lardo modenese –, lo gnocco fritto, i tortellini, le rosette al prosciutto e formaggio, il cotechino, il Parmigiano Reggiano accompagnato da qualche goccia di aceto balsamico, il tutto innaffiato dal gusto dolce del vino Lambrusco.

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