
La Fontana
Bologna è anche una città d’acqua, tra laghetti, fontane, fontanelle e torrenti sotterranei presenti in tutto il suo territorio comunale. Tra loro spicca la celebre Fontana del Nettuno, conosciuta come Il Gigante, che si erge al centro della Piazza del Nettuno di fronte all’ingresso del Palazzo di Re Enzo.
La statua rappresenta il dio marino, è alta 3,40 metri per 22 quintali di peso ed è stata costruita in marmo e bronzo come simbolo del potere papale: come Nettuno dominava le acque, così il Papa domina il mondo. Ai piedi del Dio si trovano quattro putti, che rappresentano Gange, Nilo, Rio delle Amazzoni e Danubio, i fiumi dei continenti conosciuti nel XVI secolo.
La storia
Per abbellire Piazza del Nettuno, creata dopo l’abbattimento di piccole costruzioni, Papa Pio IV ordinò di innalzare una grande fontana. Era il 1563, e il pittore Tommaso Laureti fu incaricato dell’esecuzione dell’opera. Tra i tanti progetti, l’artista scelse quello del Giambologna, scultore fiammingo che si trovava a Firenze alla Corte dei Medici.
Il Giambologna realizzò le parti scultoree della fontana, completata nel 1566. Nonostante lo scopo iniziale fosse ornamentale, la fontana venne subito utilizzata dai bolognesi per scopi pratici, soprattutto dai venditori di ortaggi della vicina piazza Maggiore e dalle lavandaie bolognesi.
La curiosità
Una tradizione importante per i bolognesi vuole che gli studenti, prima di intraprendere un esame, debbano girare due volte in senso antiorario attorno alla fontana per avere fortuna. La leggenda sostiene che il primo a farlo fu Giambologna stesso, che girò attorno al piedistallo riflettendo sul progetto di realizzazione del Nettuno e dando così inizio alla sua fortuna.
Si dice anche che il Giambologna volesse dotare il Nettuno di parti intime che rispecchiassero la sua magnificenza, ma il suo progetto venne osteggiato dalla Chiesa. La sua mente geniale ideò quindi uno stratagemma, seguendo un gioco perfetto di proporzioni e disegnando la statua di Nettuno in modo tale che il pollice della sua mano sinistra, se visto da una particolare angolazione, alludesse ad un fallo eretto proprio in coincidenza del basso ventre.
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